Ecco qui la famigerata raccolta! Si raccomanda precisione, pazienza e simpatia!
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vetusto [ve-tù-sto] agg. lett.
1 Molto antico, e perciò degno di venerazione: edifici v.; memorie v.
2 Riferito a persona, molto vecchio
tignoso [ti-gnó-so] agg., s.
• agg.
1 med. Che ha la tigna
2 fig. region. Di persona, avaro, spilorcio; pignolo
3 fig. region. Caparbio, cocciuto
misoneista [mi-so-ne-ì-sta] agg. e s.
di persona assolutamente contraria ad ogni innovazione, cambiamento o novità
Bellissima questa parola! Non sapevo che esistesse un vocabolo per indicare questo tipo di persone (tra le quali in verità a volte mi identifico anche io, lo ammetto).
La farò mia.
Loretta
Si vede che non studiate più il latino e il greco come ho fatto io e questo ha prodotto una generazione di persone un bel po’ ignoranti
simpatico mirko!
La vostra generazione ha rovinato l’italia…fa un po te!
Signor Mirko, fortunatamente non tutti quelli che studiano greco e latino utilizzano la propria cultura per dare appellativi a persone di cui non sanno nulla; persone che probabilmente in campi diversi dal greco e dal latino potrebbero essere molto meno ignoranti di te
Grazie per aver condiviso questa parola , è esattamente l’ aggettivo che non voglio assolutamente impersonare in nessun modo.
C’è qualcuno di voi che lavora su i dizionari, potete inventare una parola che definisca una persona affetta da misandria? Per esempio per identificare uno affetto da misoginia c’è misogino per misandria non c’è niente, potete farlo scrivere su i dizionari italiani per favore?
C’è qualcuno di voi che lavora su i dizionari, potete inventare una parola che definisca una persona affetta da misandria? Per esempio per identificare uno affetto da misoginia c’è misogino per misandria non c’è niente, potete scriverlo su i dizionari italiani per favore?
cincin! v. il miei due commenti del 14/12/2016
prodromo [pro-drò-mo] s.m.
Segno, indizio, circostanza che preannuncia qualcosa, generalmente sfavorevole.
es. i prodromi di una malattia, di una crisi economica
algido [àl-gi-do] agg.
Freddo, glaciale, gelido.
eristico [e-rìs-ti-co] agg.
contenzioso, polemico, ingannevole.
(deriva dalla generazione del sofismo, ossia l'”eristica”, l’uso della parola come mero strumento di confutazione indipendente dal valore degli argomenti, dal loro contenuto di verità.
dicotomia [di-co-to-mia] s.f.
divisione in due parti
A tal proposito, ritengo non si possa pretermettere di rammentare una piccola “gemma”, da me casualmente (e dolorosamente…) incontrata su un testo universitario di Filosofia del diritto (ometto per pietà l’autore) ove, nel delineare le ripartizioni storiche del diritto romano, veniva per l’appunto citata la “dicotomia gaiana”, e sin qui tutto bene. Il guaio nasceva quando, due righe dopo, veniva citata la… TRICOTOMIA ULPIANEA!!! Il povero Ulpiano si era dovuto tagliare i capelli, per ripartire il diritto fra ius naturale, ius civile e ius gentium… D’altronde, mentre scrivo questo post (scusate l’anglicismo), ho effettuato un semplice controllo su Google, digitando “dicotomia gaiana”, e proprio il primo link (pardon, collegamento) che ne risulta contiene anch’esso tal colossale castroneria… Mala tempora currunt!!!
sul dizionario trovo tricotomia divisione in tre parti di un concetto o di un argomento.
Tuttavia capisco lo sgomento.
Ma quanto te la tiri………….l’abbiamo capito che sei erudito non ti preoccupare… Ah, dopo pardon hai dimenticato di scrivere scusate il francesismo… Ma parla come mangi!!!!!!!!!!
Bello mio, se non impari un po’ di capacità di sintesi, ora che chiedi dov’è il bagno ti sei già bello che cagato addosso
Caro Carlo, attento a quel che dici! La tricotomia non e’ altro che nella logica filosofica, il procedimento per cui un concetto viene diviso non in due concetti più particolari (come nella dicotomia), bensì in tre! Tutto qui. Le castronerie non sono male dei nostri tempi, ma tu che sei uno pseudo erudito non l’hai ancora capito… Pensa bene e apri i Quattrocchi!
Carlo, Carlo… Devi un poco svegliarti, impara a riassumere un po’ le cose! Abbiamo capito che sei un intellettuale di fama mondiale, ma, come già dice Tommolò, ora che chiedi dove si trova il bagno, ti sei già cagato nei calzoni!
Sei un coglione. Fammi una sega, bastardo erudito!!
auspicare [auspi’kare] v.tr e intr.
prender gli auspici, augurare; desiderare vivamente
Bella parola, ma non mi pare sia desueta, anzi…
Ripeto il commento perché al primo tentativo pare che non vi sia riuscita…
Dicevo che “auspicare” non mi pare che sia un vocabolo desueto, anzi…
ignavo [i-gnà-vo] agg., s.
agg.: che è indolente, privo di virtù, di forza morale
s.m.: (f. -va) Nel sign. dell’agg.
veruno [ve-rù-no] agg., pron. infefinito
qualcuno, alcuno
soccida [ sòc-ci-da ] Sostantivo
soccida f (pl: soccide)
1. contratto agrario di tipo associativo relativo all’allevamento del bestiame. A seconda del tipo di soccida, il socio soccidante concede bestiame al soccidario che presta l’opera; costui a titolo di pagamento condividerà gli utili delle attività connesse.
2. accomandita di bestiame
* soccida semplice: il soccidante fornisce il bestiame e il soccidario si occupa del suo allevamento. Il soccidante è direttore d’impresa
* soccida parziaria: entrambe le parti forniscono bestiame, ma il soccidario si occuperà anche dell’allevamento. Il soccidante è direttore d’impresa se fornisce una certa quota di bestiame
* soccida con conferimento di pascolo: il soccidante fornisce il pascolo e il soccidario il bestiame. Il soccidario è direttore d’impresa.
anticamente soccita, deriva dal latino societas
-stolido [ stò-li-do ] aggettivo. Di chi dimostra scarsa intelligenza o prontezza.
-solipsista [ so-li-psi-sta ] sostantivo, maschile e femminile. Chi aderisce alla filosofia del solipsismo e, per estensione, chi dimostra atteggiamenti di egocentrismo e soggettivismo estremi
-subitaneo [ sù-bi-ta-neo ] aggettivo. Improvviso, immediato, repentino, inatteso.
-disamina [ di-sà-mi-na] sostantivo femminile. Esame attento e preciso
Subitaneo io lo uso ancora…
anche io, e con l’accento che richiede [ su-bi-tà-neo ]
culaccino [cu-lac-cì-no]
Sostantivo
culaccino m (pl: culaccini)
1. le estremità del salame, della salsiccia o del pane
2. fondo di bicchiere
3. traccia lasciata da un secchio bagnato o da un recipiente simile nel punto in cui è stato appoggiato
diminutivo di culaccio
alterco [al-tèr-co] s.m. (pl. -chi)
Violento scontro verbale
duttile [dùt-ti-le] agg
1 Con riferimento a metallo, che può essere facilmente ridotto in lamine o fili sottili senza rompersi (p.e. l’oro, l’argento, il rame ecc.)
2 lett. Flessuoso, agile
3 fig. Che si modifica a seconda delle necessità e delle circostanze
Ananasso [a-na-nas-so] sost., s.
L’Ananas, chiamato in italiano anche Ananasso, è un genere di piante appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae.
orpello [or-pèl-lo] sost., m.
– ornamento inutile ed eccessivo
– propriamente: similoro, lamine adoperate come ornamento
abbacinare [ab-ba-ci-nà-re], v. trans.
-accecare
-fig. ingannare
sacripante [sa-cri-pàn-te] sost., m.
-uomo grande e grosso
-briccone
probo [prò-bo] agg.
-onesto
opimo [o-pì-mo], agg.
– lett. Grasso, pingue
– generic. Copioso, abbondante
astrùso [a-stù-so], agg.
che è difficile a capirsi e complicato
Pleonastico [ple-o-nà-sti-co], agg.
-superfluo, ridondante
Pletorico [ple-tò-ri-co] agg.
-fig. più numeroso del necessario, eccessivo
alea [à-le-a] sost. femm.
– rischio
– caso, sorte
sciamannato [scia-man-nà-to] agg.
-sciatto, disordinato
Preconizzare [pre-co-niz-zà-re] v. trans.
– annunciare solennemente
– predire, profetizzare
Inanità [i-na-ni-tà] sost. fem.
– inutilità, vacuità
Segaligno [se-ga-lì-gno] agg.
-magro e asciutto, e per questo robusto e sano
favellare [fa-vel-là-re] v.intr. (aus. avere; favèllo ecc.) [sogg-v] lett.
• Parlare; raccontare, narrare
quietanza [qui-e-tàn-za]
o quetanza, ant. quitànza
s.f.
Documento rilasciato dal creditore al debitore in cui si dichiara di avere riscosso la somma dovuta: chiedere, rilasciare la q.
‖ Dichiarazione di avvenuto pagamento: firmare per q.
La quietanza deve essere rilasciata in forma scritta: atto pubblico o scrittura privata. Altrimenti sarebbe frustrata la finalità certificativa della stessa. La dottrina ritiene sia sufficiente la provenienza della quietanza dal creditore, anche se non firmata dallo stesso.
Piccola chicca: Art. 1199. codice civile
Diritto dei debitore alla quietanza:
Il creditore che riceve il pagamento deve, a richiesta e a spese del debitore, rilasciare quietanza e farne annotazione sul titolo, se questo non è restituito al debitore.
facondia [fa-còn-dia] s.f.
-Facilità di parola, scioltezza ed eleganza d’espressione
atavico agg.
[a-tà-vi-co]
– Che deriva dai più lontani progenitori: istinti atavici
contumelia s.f. (pl. -lie)
[con-tu-mè-lia]
-lett. Grave ingiuria, insulto, villania: dire, lanciare contumelie a, contro qualcuno; coprire qualcuno di contumelie
uopo s.m
[uò-po]
Bisogno, necessità. es: è d’uopo=è opportuno, è necessario.
giungere verb.
giungiamo ora a Verona….
penso che questo tipo di verbi stiano cadendo miseramente in disuso soppiantati da, per esempio, un uso esagerato di “arrivare”
Sono pienamente in sintonia col fatto che il verbo “giungere” sia desueto, peccato! Sono arrivato e’ troppo comunemente usato. Suona male ma e’ comunque corretto….
clangore
[clan-gó-re]
nome maschile rumore molto forte, specialmente di metallo: Esempio: clangore di campane, di armi.
malmostoso
[mal-mo-stó-so]
Sostantivo
(pl: malmostosi) (f: malmostosa) (f pl: malmostose)
persona scontrosa, scorbutica
io lo uso tantissimo! ma forse perché è usato tanto nel mio dialetto…
anfratto s.m.
[an-fràt-to]
Luogo stretto, intricato, tortuoso.
bugigattolo s.m.
[bu-gi-gàt-to-lo]
Piccolo stanzino, ripostiglio.
alloglotto s.m.
[al-lo-glòt-to]
Di persona o cosa che parla o documenta in uno stesso territorio una lingua diversa dalla maggioranza.
Strigare
[stri-gà-re] v.
Levare l’intrigo, l’imbroglio. Distrigare. Sciogliere.
Centellinare
v. tr.
[cen-tel-li-nà-re]
(centellìno)
Esempio esplicativo pratico, che unisce l’utero al dilettevole: Bere a centellini assaporando, gustando: c. un boccale di birra rossa artigianale in stile Märzen; c. bicchiere di vino rosso avente tonalità dal porpora al rubino fino al granato e all’aranciato.
l’utero al dilettevole? semmai l’utile…
Unisce “l’utero” al dilettevole e’ senza dubbio una battuta giullaresca. L’utero e’ comunque per taluni dilettevole, ma ahime’ non per tutti!
Escatologico
agg.
[e-sca-to-lò-gi-co]
Relativo al destino ultimo dell’uomo, dell’umanità e dell’universo
Panzana [pan-zà-na] s.f.
Fandonia, frottola, bugia: tutte panzane!; dire, raccontare panzane
Pantagruelico
[pan-ta-gru-è-li-co]
agg.
Insaziabile, straordinariamente abbondante
Il riferimento alle panzane sul debito pubblico del governo italiano e’ d’uopo!
ringalluzzire [rin-gal-luz-zì-re] v. (ringalluzzisco, ringalluzzisci ecc.)
• v.tr. [sogg-v-arg] Far diventare qlcu. vivace e allegro come un galletto
• v.intr. (aus. essere) [sogg-v] Diventare più sicuro di sé, più baldanzoso
ringalluzzirsi
• v.rifl. [sogg-v] Acquistare baldanza
sec. XVI
scapicollarsi
[sca-pi-col-làr-si]
v. riflessivo
– buttarsi a rompicollo (per una discesa)
– accorrere affannosamente
– affannarsi a fare qualcosa
Pletora [plè-to-ra]
sost. f.
– Eccesso, sovrabbondanza
non utilizzo mai questo vocabolo, anche se mi piace molto, perché non lo so inserire. mi fai un esempio?
Decisamente non c’è stata una PLETORA di risposte, visto che questa è la prima! 😀
Apodittico [a-po-dìt-ti-co]
agg.
– che è evidente in sé, che non abbisogna di alcuna dimostrazione
abboccamento [ab-boc-ca-mén-to]
s.m.
Colloquio tra due o più persone per prendere accordi, discutere, trattare affari.
periplo [pè-ri-plo]
s.m.
Navigazione attorno ad un territorio, circumnavigazione
finalmente un sito per gli amanti delle parole desuete ossia per gli amanti del bel parlare grazie ho trovato alcune parole che non conoscevo così ho potuto ampliare il mio vocabolario
Asfittico
Che è in stato di asfissia: il neonato era a.
2 fig. Poco rigoglioso, poco vitale SIN angusto, limitato: piantine a.
• avv. asfitticamente, in modo angusto, penoso
• sec. XVIII
solipsista [so-li-psis-ta]
egocentrico, chi nega ogni esistenza al di fuori della propria, tutto quello che l’individuo percepisce viene creato dalla propria coscienza
mendace [men-da-ce] Aggettivo (pl: mendaci): chi è bugiardo; omettente il vero, chi è mosso da animo insincero, ambiguo, ingannevole; di cosa falsa.
perentòrio
pe | ren | tò | rio
aggettivo
[dal lat. tardo peremptorius, der. di perimĕre «distruggere, annientare», part. pass. peremptus].
1. Che non ammette dilazioni: termine p., nel linguaggio giur. e amministr., il termine temporale la cui decorrenza dà luogo a una decadenza assoluta, non sanabile in alcun modo, di un diritto o di una facoltà (per es., il termine stabilito dalla legge per l’impugnazione delle sentenze, oppure il termine stabilito da un bando di concorso per la presentazione delle domande di partecipazione, ecc.).
2. estens. Che non ammette replica, obiezione o discussione: affermazione, domanda, risposta p.; i suoi ordini erano precisi e perentorî; le necessità p. e inderogabili del vivere quotidiano; per estens., che denota autorità, energia e decisione: parlò con tono p.; fui colpito da quella voce perentoria. Avv. perentoriaménte, in modo perentorio, con tono perentorio: il bando di concorso stabilisce perentoriamente il termine per la presentazione delle domande; respinse perentoriamente ogni proposta di accordo; gli dissi perentoriamente di andarsene.
Pronuncia
IPA: /peren’tɔrjo/
ubbia:
[ub-bì-a] s.f.
-Preconcetto ingiustificato o superstizioso (Coletti).
-Idea priva di fondamento, che dà preoccupazione o avversione ingiustificata; scrupolo infondato, pregiudizio: ha mille ubbie per la testa (Gabrielli).
è mendace chi non apprezza
ed è perentorio diffonderlo
occorre modificare il nostro asfittico parlare
un perentorio grido di allarme
E’ bravo! Ma scrivi “altro” che e’ meglio…
bellissimo!
misirizzi
[mi-si-rìz-zi] s.m. inv.
Giocattolo a forma di pupazzo, che se toccato oscilla ma non cade mai, perché ha la base sferica riempita di piombo e la parte superiore più leggera.
Altre definizioni:
Piccolo pupazzo con la parte inferiore del corpo costituita da una semisfera riempita di piombo, in modo che, in qualunque posizione venga collocato, può tornare rapidamente a drizzarsi. (Sabatini Colletti)
Balocco, per lo più a forma di pupazzetto, con una base di piombo tondeggiante che gli consente di tornare sempre nella posizione verticale, comunque venga posto. (Gabrielli)
Giocattolo a forma di figurina (soldatino, ometto generalmente dai tratti buffi), con la parte inferiore del corpo costituita da una semisfera riempita di piombo in modo da risultare notevolmente più pesante del resto: qualunque sia la posizione in cui si colloca, la figurina, lasciata libera, torna in posizione verticale. (Treccani)
sparagnino [spa-ra-gnì-no]
tirchio, taccagno, persona con un’eccessiva tendenza al risparmio
caduco
Aggettivo
ca | dù | co
che è destinato a cadere
mal caduco: epilessia
(senso figurato) labile, fugace, precario, mortale
(biologia) di organo o struttura animale o vegetale destinato a cadere, talvolta per essere sostituito
IPA: /ka’duko/
1. Abbacone: Persona con la propensione a fantasticare.
2. Abballinare: Ravvolgere il materasso per dare aria al letto.
3. Abbambinare: Trasportare grosse e lunghe pietre, smuovendole dal suolo ora per dritto, ora a destra, ora a sinistra.
4. Abbarcare: Ammassare fieno, paglia o legna.
5. Abburattare: Setacciare la farina col buratto (sorta di setaccio) per separarla dalla crusca/Esaminare, discutere/Malmenare, scuotere.
6. Abburattarsi: Dimenarsi.
7. Anodìno: Che mitiga il dolore/Inoffensivo = sin. Lenitivo
8. Borro: Luogo scosceso ed incavato, o grande fosso, dove l’acqua scorre in tempo di pioggia/Piccolo torrente
9. Bùcine: Rete per l’uccellagione/Imbroglio.
10. Burbanza: Alterigia vanitosa.
11. Buzzurro: Abitante di zone montuose che scende a valle in inverno per vendere castagne, marroni, pasticcini, dolci ed altri prodotti tipici dei suoi luoghi d’origine/Uomo zotico
12. Conquidere: Abbattere, ridurre a mal partito/Vincere/Conquistare il cuore, gli animi = agg. e p.p. Conquiso
7) Anodino : significa anche strano , che non c’entra con quanto si sta dicendo.
privativa:
– così una volta erano chiamati i tabaccai
– privilegio concesso dallo Stato ai rivenditori di merci di monopolio
Begolardo [be-go-làr-do]
s.m.
chi parla a vanvera, millantatore, sbruffone
bellissima,grazie
Lacerto [la-cèr-to]
s. m.
– brandello di carne, muscolo
– fig. frammento, brano, spezzone
ABBALLARE: Fare balle di fieno o paglia
ABBARBAGLIARE: L’azione di luce vivissima che produce tremolio alle palpebre, impedendo la vista
ABBORRACCIARE: Affastellare/Fare in fretta e male un lavoro letterario
ALBAGìA: Pomposa vanità = sin. ALTERIGIA
ALBAGIOSO: Che ha albagìa = sin. ALTERO/ALTEZZOSO
BORDAGLIA: Quantità di gente abietta = sin. GENTAGLIA
BROLO: Terreno coltivato a verdura o ad alberi da frutta/Orto
BROSCIA: Brodaglia
BùCINE: Rete per l’uccellagione/Imbroglio
CERVISIA: Birra/anche CERVOGIA
CICA: Nulla/”Non saper cica” – “Non capir cica”
CONCREZIONE: Riunione di più parti attorno ad un nucleo, per formare un corpo solo = sin. INDURIMENTO
ENNEADE: Insieme di nove persone o cose
forbito [for-bì-to] agg.
• Elegante, accurato; anche eccessivamente lezioso, detto spec. del linguaggio: usare un vocabolario particolarmente f.
• Anche in funzione di avv.: parlar f.
• sec. XVI
Perdìcoli
(ed anche Perdìna e Perdìnci)
Eufemismo di Per Dio (ant. fr. perdieu, sp. pardios, pardiez) ritenuta esperessione irriverente verso la divinità, onde anche i Francesi la trasformarono in parbieu, mod. parbleu.
prolisso, agg
SF di persona pignola, esageratamente precisa nell’eseguire qualsiasi cosa, che tende ad ottenere un risultato perfetto e per conseguenza molto lenta
Sfasciume [sfa-sciù-me] s. m.
– ammasso di cose sfasciate
– sfacelo
– persona sfiorita, sfatta
Rovello [ro-vèl-lo] s.m.
– rodimento interiore, tormento ossessivo
– rabbia, stizza
zòilo (s.m): critico ostile e pedante o denigratore.
Dallo storico greco del sec. IV a.C., celebre per aver scritto un’opera (in 9 volumi) di feroce critica nei confronti di Omero.
frattanto (avv.)
Nel frattempo, nel medesimo tempo. ~ intanto.
Sinonimi: intanto, nel frattempo, nel mentre
Drudo (drù-do), Sostantivo maschile, per “amante”, non necessariamente usato in senso dispregiativo.
Guiderdone (gui-der do-ne) Sostantivo neutro, per “ricompensa” “regalo”
belle parole,belle parole.potrei aggiungere “prodigo”, nel senso negativo di spendaccione e buono, di generoso.”prodigo di consigli,ecc”.!companatico,che si mangia col pane, in quqnt.minore.”Viatico”, che serva di lume per la vita.In rumeno viata.Grazie miei cari, complimenti
paralipomeni [parali’pɔmeni] sostantivo maschile plurale
appendice contenente cose omesse in un’opera letteraria
abigeato sostantivo maschile singolare
Furto di bestiame
A me sinceramente sembra che il 90% delle parole che voi avete indicato come “desuete” sia in realtà ancora utilizzato, se non moltissimo, almeno ordinariamente. Per citarne una: chiunque abbia studiato un po’ di filosofia ha utilizzato la parola “solipsista”. O ancora: clangore viene utilizzato persino nei fumetti per bambini. Anche perché è l’unica parola italiana così adatta a descrivere quel tipo di suono(esiste anche l’onomatopeica CLANG, tanto per dire). O anche prodigo, prolisso, atavico, quietanza, caduco, lacerto, privativa… ma la cosa che più mi stupisce sono parole come frattanto o forbito.
Se tutte queste parole sono davvero desuete come volete far credere(e non le avete scritte solo perché aprendo il dizionario a caso vi sembravano parole strane, o perché volete far credere che siano desuete solo perché voi non le utilizzate), allora la situazione è davvero triste…
Ho riformulato tutte le parole desuete dei commenti mettendole tutte in ordine alfabetico.
http://ge.tt/9aaLUiJ?c
Cliccate sul pulsante say thanks anche se riscontrate degli errori.
il link è sempre lo stesso, tuttavia ho aggiunto:
-formato .doc
-possibilità di chiedere aiuto e commentare
-audiolibro delle parole desuete
ringrazio le persone che hanno scaricato il vocabolario.
Ottima raccolta mi servirà molto per i miei 5 anni di scientifico 😀 F
*Grazie davvero 🙂
preclaro ‹pre·clà·ro› agg., lett.
1. Che possiede doti o virtù in grado superlativo: uomo p.; un p. ingegno; opere p. ♦ arc. Illustre: l’anima preclara (Dante).
2. arc. Straordinariamente luminoso: lucerna sì preclara (Iacopone da Todi).
ETIMO Dal lat. praeclarus, der. di clarus ‘chiaro, splendente; nobile, illustre’, col pref. prae- di valore superlativo
Buona sera. posto qualche parola incontrata durante le mie letture. Magari possono piacere anche a voi! La fonte delle entrate è il Devoto Oli 2010. buona lettura
inopinato ‹i·no·pi·nà·to› agg., lett.
~ Che si presenta senza che vi sia stata alcuna possibilità di prevederlo: un caso i.
ETIMO Dal lat. inopinatus, der. di opinatus, p. pass. di opinari ‘pensare’, col pref. in-1
viatico ‹vi·à·ti·co› s.m. (pl. -ci)
1. Nella Roma antica, l’insieme delle cose necessarie a chi si metteva in viaggio; anche, le spese pagate dallo stato ai magistrati che partivano per la provincia ♦ Nel Medioevo, il contributo che gli abitanti di un territorio dovevano all’esercito del feudatario in marcia.
2. estens. Nel gergo dei giocatori di Montecarlo, indennità di ritorno concessa dalla direzione del Casinò ai giocatori che hanno perduto ogni loro avere ♦ fig. (lett.). Quanto può essere di aiuto, di conforto o di sostegno in un’impresa.
3. Nel linguaggio liturgico, l’Eucaristia amministrata a casa o al letto d’ospedale ai fedeli infermi, in pericolo di vita (come alimento spirituale per affrontare l’estremo viaggio).
ETIMO Dal lat. viatĭcum ‘provvista per il viaggio’, der. di via ‘via2, strada, viaggio’
cogente ‹co·gèn·te› agg.
~ Che determina un obbligo inderogabile: norme c.
ETIMO Dal lat. cogens -entis, p. pres. di cogĕre ‘costringere’
DATA 1951.
ecco il contesto: ”Nella normalità della vita politica la legge elettorale spetta alle forze politiche e del resto questo governo ha un’agenda abbastanza piena da non sentire cogente la necessità di occuparsi di questi temi”
giulebbe ‹giu·lèb·be› s.m.
~ Bevanda di succo di frutta bollita con zucchero, usata anche come emolliente ♦ estens. Cibo o bevanda eccessivamente dolce ~ fig. Motivo di allettante inerzia o abbandono: vivere nel g.
ETIMO Dall’arabo ǧulāb, persiano gulāb ‘acqua di rose’
DATA prima del 1313
lestofante ‹le·sto·fàn·te› s.m. e f.
~ Imbroglione (con una sfumatura accentuata di volgare o di losco).
ETIMO Comp. di lesto e fante2, e cioè ‘garzone (troppo) lesto’
DATA sec. XVII.
anodino ‹a·no·dì·no o a·nò·di·no› agg.
1. Di farmaco blandamente calmante o sedativo.
2. fig. Insignificante, privo di chiarezza o d’efficacia: carattere a., risposta a.
ETIMO Dal gr. anṓdynos ‘senza dolore’
DATA prima del 1698
ribaldo ‹ri·bàl·do› (arc. rubaldo) s.m.
1. Chi vive di violenze e soprusi: una masnada di ribaldi; razza di ribaldi; è un r.; anche come agg.: non far caso dell’intimazione ribalda, né delle minacce, e fare il matrimonio, era un partito che non volle neppure mettere in deliberazione (Manzoni); talora per esprimere, con intonazione enfatica, un giudizio di biasimo su opere di cattiva fattura (che musica r.!) o, al contrario, un certo compiacimento per alcune forme di grintosa trasgressione (un giovane autore dalla scrittura r. e nervosa).
2. Nel Medioevo, denominazione di soldati di vile condizione, abili nella rapina e nel saccheggio, e anche di quanti, più o meno inquadrati in un esercito, ne seguivano la marcia con gli stessi scopi; estens. (arc.), persona scellerata, dedita al gioco, alla rapina e ad altre attività criminose: Mia madre… Che m’avea generato d’un ribaldo, Distruggitor di sé e di sue cose (Dante); anche, uomo di bassa estrazione, briccone. • DIM. ribaldèllo. ACCR. ribaldóne. PEGG. ribaldàccio.
ETIMO Dal fr. antico ribaud, der. di riber ‘comportarsi in modo dissoluto’, dall’alto ted. antico rīban ‘essere in calore’
DATA sec. XIII.
improvvido ‹im·pròv·vi·do› (arc. improvido) agg., lett.
~ Incapace di ammettere o considerare eventualità sfavorevoli: improvida D’un avvenir mal fido (Manzoni); imprevidente, sconsiderato: un consiglio i.
ETIMO Dal lat. improvĭdus, der. di provĭdus ‘previdente’, col pref. in-1
DATA 1300 ca.
Ribaldo non mi sembra affatto che sia una parola desueta poichè si ritrova anche più volte nei fumetti di topolino
heilà, che precisa! Appena avrò un po’ di tempo le aggiungerò al dizionario
http://ge.tt/9aaLUiJ?c
Forse i fumetti di topolino contengono parole che potrebbero considerarsi desuete compare più volte la frase ” disgustosa ostentazione di plutocratica sicumera”
O l’ espressione ” me tapino” più volte ripetuta da paperone
Alea: grado d’incertezza
Sempre nei topolini si possono trovare altre parole come “indefesso” “anchilosato” “mammalucco” forse “misantropo” ” pusillanime” ” arzigogolato”
Però non sono desuete…
eccomi qui! C’è voluto del tempo, ma finalmente ho aggiornato il kit delle parole desuete!
Ora è al 100% online! Ecco dove trovarlo
http://miglioratoreanswers.jimdo.com/curiosit%C3%A0/kit-parole-desuete/
nell’aggiornamento dell’audiolibro ho riscontrato dei problemi, non preoccupatevi: verrà caricato il più presto possibile
http://ge.tt/9aaLUiJ?c
ho aggiunto le nuove parole.
Secondo voi “increscioso” è una parola desueta?
chiedo venia! eccone altre interessanti:
RECRUDESCENZA ‹re·cru·de·scèn·za› s.f.
1. Notevole aggravamento, ripresa preoccupante di un male fisico, morale o sociale, susseguente a una fase di stasi o di attenuazione: una r. della malattia, della criminalità.
2. In botanica, il fenomeno teratologico per cui l’asse di un’infiorescenza origina nuovamente un asse fiorifero e fruttifero dopo la maturazione dei frutti.
SUCCEDANEO ‹suc·ce·dà·ne·o› agg.
1. Di materia o sostanza che può sostituirsi a un’altra in ordine a certe funzioni, seppure di qualità (e quindi di costo) inferiore: prodotto s. del chinino; come s.m., surrogato: i s. del caffè ♦ In economia, di bene che può sostituirsi a un altro nel consumo o nella produzione.
2. In botanica, del legno, secondario.
APOLOGETA ‹a·po·lo·gè·ta› s.m. e f. (pl.m. -i)
~ Autore di apologie ♦ estens. Esaltatore, difensore entusiasta.
Emerodromo [e-me-rò-dro-mo] s.m.
Nell’antica Grecia, chi compiva di corsa in un sol giorno grandi distanze per recare notizie
Colluvie: flusso abbondante, ammasso d’immondezza, di materie putride. Più spesso fig., spreg., gran quantità: una c. di spropositi, d’ingiurie, d’improperî; una c. di gente d’ogni risma.
ONUSTO: carico, oberato da un peso che ci si trascina appresso, sia esso un gravame concreto o una zavorra metaforica
onusto d’anni, onusto di ricchezza
orbaco s. m. [der. di orbacca] (pl. -chi). – Antico nome dell’alloro (Laurus nobilis), ancora in uso, con qualche variante region., in zone dell’Italia settentr. e della Toscana: Ecco l’orbaco: disse Dore, entrando Con un ramo d’alloro umido in mano (Pascoli).
luculliano agg. [dal lat. Lucullianus]. – Abbondante, raffinato, succulento.
(Dal nome del generale romano Lucio Licinio Lucullo, vissuto fra il 117 e il 56 a.C.)
Ciao, sono nuovo del blog.
Che ve ne pare di queste due? le ho trovate citate insieme in un articolo di un vecchio professore di lingua italliana:
SQUARQUOIO
[squar-quò-io]
agg. (pl. m. -quòi; f. -quòia, pl. -quòie)
tosc. Molto vecchio, decrepito, cascante
‖ Rammollito, rimbambito
che fa il paio con
CASCATOIO
[ca-sca-tó-io]
agg. (pl. m. -tói; f. -tóia, pl. -tóie)
1 non com. Debole, cadente
‖ Cascante, floscio
…e mi sovviene anche:
SPULEZZARE
[spu-leʒ-ʒà-re]
o spuleggiare
(spulézzo)
v. intr. (aus. essere)
Scappare, fuggire rapidamente; allontanarsi precipitosamente
…qual fiume in piena:
GESTROSO
[ge-stró-so]
agg.
tosc., pop. Lezioso, smorfioso
SPILLUZZICARE
[spil-luz-zi-cà-re]
meno com. spelluzzicare
(spillùzzico, -chi, spillùzzicano; spilluzzicànte; spilluzzicàto)
v. tr.
1 Fare piccoli assaggi di cibo, spizzicando qua e là, per inappetenza o per semplice ghiottoneria;
2 fig. Prendere qua e là, appropriarsi un po’ per volta
‖ Raggranellare, racimolare: spilluzzica qualche soldo lavorando per questo o per quello
CALIA
[ca-lì-a]
s.f. (pl. -lìe)
1 Perdita di metallo, spec. prezioso, nel corso della lavorazione
2 fig. Cosa di poco conto, di poco valore; inezia, bazzecola ‖ Anticaglia
3 fig. Persona pignola e noiosa ‖ Persona malaticcia
ora mi fermo un po’… 🙂
zurna: sost. femm. flauto turco. Lagna, piva, solfa
anelare [a-ne-là-re]
• Avere il respiro affannoso, per lo sforzo o l’ansia SIN ansimare, ma soprattutto…
• Aspirare, ambire a qlco.: a. alla promozione
REBBIO (Dente della forchetta)
Edule (mangiabile – commestibile)
Edace (vorace)
Scrocchiazzeppi (persona magra e smunta)
Scrocchiazeppi!
ESECRANDO = che suscita indignazione, riprovazione
VILIPENDIO = disprezzo, disistima espressi con parole, scritti o atti gravemente offensivi
GANGLIO = formazione anatomica di varia natura, forma e grandezza, disposta lungo il decorso di nervi encefalici, spinali e neurovegetativi
SUSSIEGO = atteggiamento e contegno sostenuto e serioso che lascia intravedere, dietro la gravità dei modi, dei gesti e delle parole, una componente di altezzosità e di boria confortata da un sentimento di supposta superiorità
GARGANTUESCO = di enorme dimensione
Davvero belle
Complimenti
Bellissima raccolta! Da ultimo non posso esimermi dal segnalarvi questa:
SALAPUZIO
salapùzio s. m. [dal lat. salaputium, voce di formazione incerta], letter. – Uomo piccolo di statura, che si rende ridicolo per l’atteggiamento saccente. È termine di uso raro, quasi soltanto come reminiscenza del noto verso di Catullo (LIII, 5): Di magni, salaputium disertum!, a proposito del poeta Licinio Calvo.
Bella
Schifiltoso[schi-fil-tó-so] agg., s.
• agg. Di gusti difficili
• s.m. (f. -sa) Persona troppo esigente: fare lo s.
Cmq mirko rimane un coglione
Salve io aggiungo “sciabordare” Che significa agitare dei liquidi, scuotere…
Guascóne [da Treccani]: s. m., fig.
-Uomo millantatore, spaccone e spericolato (per la nomea di spacconi, anche simpaticamente avventati, che i Guasconi hanno in Francia): gli piace fare il g.; atti, atteggiamenti, pose da guascone [d´Artagnan].
Uranismo: termine coniato dal giurista tedesco C. H. Ulrich alla fine dell’Ottocento per designare l’omosessualità maschile e, in particolare, la sua forma passiva, contrassegnata da una sessualità psichica orientata in senso femminile.
Bovaro:persona rozza/zalla/rude
Misoginia [mi-so-gi-nì-a]
Odio verso la donna.
sì, caro Federico, ma questo termine – purtroppo! – si usa ancora eccome! Singolare notare come esistano: misantropo = chi odia gli esseri umani (senza distinzione di sesso), misogino = chi odia le donne e misandro, da misandria = Il termine misandria (dal greco μισέω misèō, “odiare”, e ἀνήρ anḕr, “uomo”) indica un sentimento ed un conseguente atteggiamento di avversione ed ostilità nei confronti del genere maschile. Però, mentre è usuale definire “misogino” e “misantropo” coloro che provano i rispettivi odi, davvero poco usato è misandro… infatti sul post il correttore automatico me lo sottolinea in rosso…
insomma, esiste la misandria, ma non il misandro. Quindi diremo: persona che prova misandria, o affetto/a da misandria. Oggi è in uso anche misandrico. Qui mi vengono tutti diligentemente sottolineati in rosso, compresa la misandria, presente, per esempio, sul vicabolario Treccani online
miṡandrìa s. f. [comp. di miso- e -andria]. – Avversione morbosa per il sesso maschile.
Non conoscevo il termine misandro che sicuramente indica unodio per un uomo (maschio). Ma il termine misantropo significa uno che odia l’uomo inteso come l’umanità e cioè uomini e donne senza distinzione di sesso.
Incignare: usare per la prima volta, inaugurare (dal greco antico enkainìzo). L’ho sentito usare in Toscana, soprattutto (ma non esclusivamente) in riferimento ad indumenti nuovi.
Covriceffo___cappello
Se concessomi, vorrei portare il mio contributo a questa miniera culturale che ho appena scoperto.
Tempo fa ho incontrato il vocabolo “deipnosofista” con accezione aggettivale piuttosto che in funzione di sostantivo.
Come sostantivo so che indica un’opera dello scrittore Ateneo di Naucrati (ringrazio Wikipedia) ma come aggettivo indicherebbe una persona dotata di particolare loquacità a tavola e caratterizzata da amore e abilità per le conversazioni durante i pasti.
Potreste confermare, per favore?
“Deipnosofista”= agg m, persone loquace e amante delle conversazioni a tavola.
Grazie mille!
Ctonio [ctò-nio] = agg m, appartenente al mondo sotterraneo, degli inferi, profondo, sotto la superficie: divinità, entità ctonie; simbolo ctònio
pedissequamente [pe-dìs-se-qua-men-te] = avv, esposto in modo eccessivamente minuzioso, pedante, prolisso, noiosamente ridondante di dettagli
imo [i-mo] = estremamente basso o profondo; ìnfimo